La letteratura medievale è uno straordinario cantiere per la sperimentazione di approcci critici che oltrepassino gli steccati disciplinari entro cui la tradizione accademica spesso confina i ricercatori. I capitoli di questo libro affrontano una serie di aspetti di teoria e metodologia degli studi letterari e alcune figure di grandi critici del XX secolo, nell’ottica di una proposta definita come antropologia del testo. Si riflette sulla necessità del commento ai testi, per dialogare con la loro alterità, e sull’indispensabile comparazione con evidenze culturali anche aliene e remote, per restituire tutto il loro spessore semantico e storico. Si prendono in considerazione gli strumenti concettuali che lo studioso di letteratura impiega quotidianamente (tema, motivo, personaggio e così via) e le categorie che modellizzano i rapporti fra rappresentazione letteraria e contesto socioculturale, fino a includere problemi di tassonomia e di epistemologia delle scienze umane. Si discute della complementarità di approcci ermeneutici che sono spesso artificialmente contrapposti, come la valorizzazione delle risposte che il testo offre al suo tempo ovvero al tempo dell’interprete e del lettore successivo. Nella seconda parte del libro i capitoli rileggono i problemi e le discussioni teoriche come si sono incarnate in pensatori come Frye, Bachtin, Turner e Meletinskij, individuando alcuni percorsi intellettuali che li accomunano.
Non più e non ancora. Verso un’antropologia del testo
M. Bonafin
2024-01-01
Abstract
La letteratura medievale è uno straordinario cantiere per la sperimentazione di approcci critici che oltrepassino gli steccati disciplinari entro cui la tradizione accademica spesso confina i ricercatori. I capitoli di questo libro affrontano una serie di aspetti di teoria e metodologia degli studi letterari e alcune figure di grandi critici del XX secolo, nell’ottica di una proposta definita come antropologia del testo. Si riflette sulla necessità del commento ai testi, per dialogare con la loro alterità, e sull’indispensabile comparazione con evidenze culturali anche aliene e remote, per restituire tutto il loro spessore semantico e storico. Si prendono in considerazione gli strumenti concettuali che lo studioso di letteratura impiega quotidianamente (tema, motivo, personaggio e così via) e le categorie che modellizzano i rapporti fra rappresentazione letteraria e contesto socioculturale, fino a includere problemi di tassonomia e di epistemologia delle scienze umane. Si discute della complementarità di approcci ermeneutici che sono spesso artificialmente contrapposti, come la valorizzazione delle risposte che il testo offre al suo tempo ovvero al tempo dell’interprete e del lettore successivo. Nella seconda parte del libro i capitoli rileggono i problemi e le discussioni teoriche come si sono incarnate in pensatori come Frye, Bachtin, Turner e Meletinskij, individuando alcuni percorsi intellettuali che li accomunano.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.



