The Zucca en Spañol, a XVIth century translation of Anton Francesco Doni’s Zucca (both Venezia, Marcolini, 1551), shows that the translator was familiar with folk proverbs and sayings of cultivated origins. The tradition of the 'refranero' (collections of proverbs and its popular counterpart, the 'refranes') and that of literary works that incorporated proverbs to the characters’ utterances were well established at that time; moreover, the medieval sententious literature was still very popular in Castile. Learned literature and popular tradition were often mixed in the same texts, while proverbs (together with refranes) and wise sayings were regarded as synonimous concepts. Our translator, on the contrary, proves himself conscious of the difference between these two types of quotes: an attitude that will became more and more widespread in the modern era.

Alcune caratteristiche della traduzione spagnola della Zucca di Anton Francesco Doni (entrambe Venezia, Marcolini 1551) opportunamente evidenziate nel presente saggio dimostrano quali sono stati i due punti di riferimento principali del traduttore per quanto riguarda la trasposizione delle frasi proverbiali e di altri tipi di detti presenti nel testo originale: da un lato, la ricca tradizione popolare paremiologica che si ritrova nel refranero ma anche in un ampio ventaglio di testi che fanno del proverbio un’importante modalità espressiva, e dall’altro l’antico filone sapienziale, ancora vigente nella tradizione scritta. Proverbi e sentenze sono storicamente caratterizzati da tratti comuni ma, come si vedrà, pure da differenze, sebbene un buon numero di testi medievali non pare considerare rilevante l’aspetto differenziale; tanto i primi come le seconde sono presenti sia nella cultura dell’epoca sia nella traduzione qui studiata, ma in quest’ultima è precisa la linea che li separa, come si dimostra nel presente lavoro. Questa consapevolezza del traduttore è un fatto nuovo, che prelude alla visione moderna del fenomeno.

“Paremiologia e tradizione sentenziosa nella Zucca del Doni in spagnolo”

Daniela Capra
2018-01-01

Abstract

The Zucca en Spañol, a XVIth century translation of Anton Francesco Doni’s Zucca (both Venezia, Marcolini, 1551), shows that the translator was familiar with folk proverbs and sayings of cultivated origins. The tradition of the 'refranero' (collections of proverbs and its popular counterpart, the 'refranes') and that of literary works that incorporated proverbs to the characters’ utterances were well established at that time; moreover, the medieval sententious literature was still very popular in Castile. Learned literature and popular tradition were often mixed in the same texts, while proverbs (together with refranes) and wise sayings were regarded as synonimous concepts. Our translator, on the contrary, proves himself conscious of the difference between these two types of quotes: an attitude that will became more and more widespread in the modern era.
2018
Alcune caratteristiche della traduzione spagnola della Zucca di Anton Francesco Doni (entrambe Venezia, Marcolini 1551) opportunamente evidenziate nel presente saggio dimostrano quali sono stati i due punti di riferimento principali del traduttore per quanto riguarda la trasposizione delle frasi proverbiali e di altri tipi di detti presenti nel testo originale: da un lato, la ricca tradizione popolare paremiologica che si ritrova nel refranero ma anche in un ampio ventaglio di testi che fanno del proverbio un’importante modalità espressiva, e dall’altro l’antico filone sapienziale, ancora vigente nella tradizione scritta. Proverbi e sentenze sono storicamente caratterizzati da tratti comuni ma, come si vedrà, pure da differenze, sebbene un buon numero di testi medievali non pare considerare rilevante l’aspetto differenziale; tanto i primi come le seconde sono presenti sia nella cultura dell’epoca sia nella traduzione qui studiata, ma in quest’ultima è precisa la linea che li separa, come si dimostra nel presente lavoro. Questa consapevolezza del traduttore è un fatto nuovo, che prelude alla visione moderna del fenomeno.
9788825514230
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