Il contributo intende rileggere alcune celebri pagine della Storia romana di Cassio Dione (Cassio Dio 62.2) al fine di meglio comprendere la pratica di imporre prestiti usurari in Britannia e più in generale nelle province romane. Particolare attenzione è rivolta alle figure di Seneca e del governatore della Bitinia e del Ponto, Plinio, in relazione alle idee ‘liberali’ introdotte da Traiano, optimus princeps, in contrasto con prassi precedenti che prevedevano l’imposizione di prestiti forzosi per riscuoterne gli interessi. Tenendo conto di tale realtà, il passo dioneo in cui si afferma che Seneca avrebbe imposto prestiti a coloro che non li volevano non va emendato, come invece alcuni editori ritengono, ma è da considerare genuino e conforme a una pratica, che Traiano ritenne indegna dell’era di libertà che intendeva affermare con la sua ascesa al soglio imperiale.
Prestiti forzosi nelle province romane: Seneca, Plinio e Traiano (a proposito di Cassio Dio 62.2)
R. Laurendi
2024-01-01
Abstract
Il contributo intende rileggere alcune celebri pagine della Storia romana di Cassio Dione (Cassio Dio 62.2) al fine di meglio comprendere la pratica di imporre prestiti usurari in Britannia e più in generale nelle province romane. Particolare attenzione è rivolta alle figure di Seneca e del governatore della Bitinia e del Ponto, Plinio, in relazione alle idee ‘liberali’ introdotte da Traiano, optimus princeps, in contrasto con prassi precedenti che prevedevano l’imposizione di prestiti forzosi per riscuoterne gli interessi. Tenendo conto di tale realtà, il passo dioneo in cui si afferma che Seneca avrebbe imposto prestiti a coloro che non li volevano non va emendato, come invece alcuni editori ritengono, ma è da considerare genuino e conforme a una pratica, che Traiano ritenne indegna dell’era di libertà che intendeva affermare con la sua ascesa al soglio imperiale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.



