L’articolo esplora la presenza e l’influenza delle artiste internazionali nel panorama culturale genovese degli anni Settanta, con particolare attenzione alla mostra "La Ballerina e il Re" di Eleanor Antin, inaugurata il 9 febbraio 1974 presso la Galleriaforma. Antin, figura di spicco dell’arte concettuale e performativa, utilizza il medium fotografico e il video per indagare l’identità e la rappresentazione autobiografica, sfidando la concezione tradizionale della documentazione visiva. Le opere esposte, tra cui Carving. A Traditional Sculpture (1972) e The King of Solana Beach (1972), rivelano un approccio post-concettuale incentrato sulla trasformazione corporea e la costruzione di alter-ego, mettendo in discussione i codici estetici e i simboli storici del potere maschile. La rassegna della critica genovese evidenzia la ricezione dell’opera di Antin nel contesto socioculturale dell’epoca, sottolineando l’interesse per la dimensione giocosa e performativa dell’artista, ma anche la tendenza a interpretazioni denigratorie o superficiali. L’articolo si sofferma inoltre sul ruolo delle gallerie genovesi nella promozione della performance e della body art, delineando un quadro più ampio delle pratiche artistiche femminili attraverso figure chiave come Laurie Anderson, Gina Pane e Marina Abramovic, le cui opere furono ospitate da spazi espositivi come Unimedia, Samangallery e Arte Verso. Infine, viene tracciata una mappatura della partecipazione femminile all’interno del sistema dell’arte genovese, con un’analisi delle dinamiche curatoriali e delle strategie di visibilità adottate dalle artiste. Questo studio contribuisce a riscoprire e valorizzare il contributo delle donne nella sperimentazione artistica degli anni Settanta, contestualizzando le loro ricerche nel dibattito internazionale sulla performance e sull’identità di genere.

La ballerina, il re e le artiste a Genova negli anni Settanta

Victoria ferrari
2024-01-01

Abstract

L’articolo esplora la presenza e l’influenza delle artiste internazionali nel panorama culturale genovese degli anni Settanta, con particolare attenzione alla mostra "La Ballerina e il Re" di Eleanor Antin, inaugurata il 9 febbraio 1974 presso la Galleriaforma. Antin, figura di spicco dell’arte concettuale e performativa, utilizza il medium fotografico e il video per indagare l’identità e la rappresentazione autobiografica, sfidando la concezione tradizionale della documentazione visiva. Le opere esposte, tra cui Carving. A Traditional Sculpture (1972) e The King of Solana Beach (1972), rivelano un approccio post-concettuale incentrato sulla trasformazione corporea e la costruzione di alter-ego, mettendo in discussione i codici estetici e i simboli storici del potere maschile. La rassegna della critica genovese evidenzia la ricezione dell’opera di Antin nel contesto socioculturale dell’epoca, sottolineando l’interesse per la dimensione giocosa e performativa dell’artista, ma anche la tendenza a interpretazioni denigratorie o superficiali. L’articolo si sofferma inoltre sul ruolo delle gallerie genovesi nella promozione della performance e della body art, delineando un quadro più ampio delle pratiche artistiche femminili attraverso figure chiave come Laurie Anderson, Gina Pane e Marina Abramovic, le cui opere furono ospitate da spazi espositivi come Unimedia, Samangallery e Arte Verso. Infine, viene tracciata una mappatura della partecipazione femminile all’interno del sistema dell’arte genovese, con un’analisi delle dinamiche curatoriali e delle strategie di visibilità adottate dalle artiste. Questo studio contribuisce a riscoprire e valorizzare il contributo delle donne nella sperimentazione artistica degli anni Settanta, contestualizzando le loro ricerche nel dibattito internazionale sulla performance e sull’identità di genere.
2024
979-12-5590-150-1
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