La casa di campagna si situa in un terreno molto alberato e ampio all’interno di un residence degli anni ’60. Deve essere economica, pratica e richiedere poca manutenzione. Deve inoltre dare risposta a condizioni di uso e stile di vita differenti, tanto del regista come della famiglia della sorella. L’idea iniziale individuata attraverso uno scambio di riflessioni con il cliente, parte dalla necessità di avere uno spazio centrale. Questo spazio ad uso comune collega funzionalmente le camere, raggruppate in due corpi separati, e unisce la cucina e l’ingresso, dando forma ad una pianta di tipo centrale, a croce, ma dal disegno arbitrario, con braccia di dimensione diversa e con geometrie irregolari dovute alla posizione aleatoria delle piante. Tale arbitrarietà é uno degli elementi di “chiarezza” del progetto. L’intera struttura è impermeabilizzata con una membrana composta da una resina cementizia eliminando completamente gronde e pluviali che necessiterebbero di continue manutenzioni. La copertura a due falde modella la forma della casa disegnando prospetti dalle pendenze sempre diverse. La copertura lievemente inclinata, con pendenza della pari al 7%, porta l’acqua piovana a scendere lentamente lungo le pareti, raccolta da una gronda posta nel terreno. Il dilavamento produce un disegno decorativo sui muri. Con il passare del tempo gli aghi di pino e le foglie, come il grigio dello smog, aggiungeranno un nuovo strato “naturale” sulla superficie di resina bianca, liscia e perfettamente tesa. Grandi vetrate a filo esterno per lo spazio comune e un loggiato di protezione con ante oscuranti a libro per le camere, la cucina e l’ingresso costituiscono i due differenti tipi di aperture della casa. Le grandi vetrate della sala si possono quasi completamente aprire per dare vita ad una sorta di grande portico centrale. Internamente lo spazio della sala ha un tono più calmo e riposante ottenuto con una tonalità calda di grigio: pavimento autolivellante e tinteggiature uniformano perfettamente lo spazio, immerso tra gruppi di betulle, pini e cedri, e la presenza puntuale di una magnolia.
Casa del regista
MOLTENI E
2011-01-01
Abstract
La casa di campagna si situa in un terreno molto alberato e ampio all’interno di un residence degli anni ’60. Deve essere economica, pratica e richiedere poca manutenzione. Deve inoltre dare risposta a condizioni di uso e stile di vita differenti, tanto del regista come della famiglia della sorella. L’idea iniziale individuata attraverso uno scambio di riflessioni con il cliente, parte dalla necessità di avere uno spazio centrale. Questo spazio ad uso comune collega funzionalmente le camere, raggruppate in due corpi separati, e unisce la cucina e l’ingresso, dando forma ad una pianta di tipo centrale, a croce, ma dal disegno arbitrario, con braccia di dimensione diversa e con geometrie irregolari dovute alla posizione aleatoria delle piante. Tale arbitrarietà é uno degli elementi di “chiarezza” del progetto. L’intera struttura è impermeabilizzata con una membrana composta da una resina cementizia eliminando completamente gronde e pluviali che necessiterebbero di continue manutenzioni. La copertura a due falde modella la forma della casa disegnando prospetti dalle pendenze sempre diverse. La copertura lievemente inclinata, con pendenza della pari al 7%, porta l’acqua piovana a scendere lentamente lungo le pareti, raccolta da una gronda posta nel terreno. Il dilavamento produce un disegno decorativo sui muri. Con il passare del tempo gli aghi di pino e le foglie, come il grigio dello smog, aggiungeranno un nuovo strato “naturale” sulla superficie di resina bianca, liscia e perfettamente tesa. Grandi vetrate a filo esterno per lo spazio comune e un loggiato di protezione con ante oscuranti a libro per le camere, la cucina e l’ingresso costituiscono i due differenti tipi di aperture della casa. Le grandi vetrate della sala si possono quasi completamente aprire per dare vita ad una sorta di grande portico centrale. Internamente lo spazio della sala ha un tono più calmo e riposante ottenuto con una tonalità calda di grigio: pavimento autolivellante e tinteggiature uniformano perfettamente lo spazio, immerso tra gruppi di betulle, pini e cedri, e la presenza puntuale di una magnolia.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.



