La cittadinanza è un diritto o un merito? Quando nell’autunno del 1938 il regime fascista vara le Leggi razziali, introduce delle lievi dispense, dette «discriminazioni», per quei cittadini «di razza ebraica» che, sulla scorta di una documentata istanza, dimostrino di possedere particolari titoli di merito, patriottici e/o fascisti. Così, in quello che immaginiamo come un meccanismo che esclude in modo totalizzante, sulla scorta di una distinzione razzista che parrebbe non investire il campo della scelta degli individui, il tema del merito riemerge con forza da una storia più lunga, premiando, anche se in modo limitato e alla fine inefficace, un gruppo di individui che si vuole meritevoli di un trattamento di favore. A partire dall’ampio patrimonio documentario costituito dai fascicoli individuali di «discriminazione» e facendo interagire l’indagine sul razzismo amministrativo fascista con una storia sociale della cittadinanza, attenta alle azioni compiute dal basso dai cittadini, questo libro si propone di esaminare un meccanismo cruciale della persecuzione antiebraica italiana, perlopiù silenziato dalla memorialistica, fugacemente o erroneamente nominato dalla storiografia, ma mai sinora analizzato con sistematicità e accuratezza.

Caso per caso. Una storia sociale delle discriminazioni razziali (1938-1943)

Enrica Asquer
2025-01-01

Abstract

La cittadinanza è un diritto o un merito? Quando nell’autunno del 1938 il regime fascista vara le Leggi razziali, introduce delle lievi dispense, dette «discriminazioni», per quei cittadini «di razza ebraica» che, sulla scorta di una documentata istanza, dimostrino di possedere particolari titoli di merito, patriottici e/o fascisti. Così, in quello che immaginiamo come un meccanismo che esclude in modo totalizzante, sulla scorta di una distinzione razzista che parrebbe non investire il campo della scelta degli individui, il tema del merito riemerge con forza da una storia più lunga, premiando, anche se in modo limitato e alla fine inefficace, un gruppo di individui che si vuole meritevoli di un trattamento di favore. A partire dall’ampio patrimonio documentario costituito dai fascicoli individuali di «discriminazione» e facendo interagire l’indagine sul razzismo amministrativo fascista con una storia sociale della cittadinanza, attenta alle azioni compiute dal basso dai cittadini, questo libro si propone di esaminare un meccanismo cruciale della persecuzione antiebraica italiana, perlopiù silenziato dalla memorialistica, fugacemente o erroneamente nominato dalla storiografia, ma mai sinora analizzato con sistematicità e accuratezza.
2025
979-12-5469-985-0
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