Determinare il tempo intercorso tra la deposizione e il rinvenimento di una traccia di sangue è uno strumento potente per il chimico forense nel risolvere casi legali. Questo argomento è stato spesso studiato, ma senza focalizzarsi sulle condizioni ambientali o sul substrato di deposizione del sangue, nonostante possano condizionarne l’invecchiamento. In questo studio, macchie di sangue sono state invecchiate in condizioni di temperatura (T) e umidità (RH%) controllate, impostando due condizioni ambientali (fredda/umida; calda/secca) con alternanza giorno-notte, e ripetendole con o senza una finestra tra la fonte di luce e il campione. Novantasei gocce di sangue da 20µl da due donatori sono state depositate su cotone, tessuto idrofobico, vetro o metallo per seguirne l’invecchiamento per 12 giorni (14 misure – TC) con spettroscopia nel vicino infrarosso (MicroNIR, VIAVI) e Raman (InVia, Renishaw). Per rappresentare l’invecchiamento con un solo segnale per campione, sono stati estratti gli scores con la regressione ai minimi quadrati parziali (PLS). Per ogni condizione (ambientale, illuminazione e materiale) è stato costruito un modello PLS, e gli scores sulle prime tre variabili latenti (LVs) a ogni TC sono stati concatenati. I segnali ottenuti sono stati sottoposti ad analisi multivariata della varianza (RMANOVA (Engel et al., 2020)), dimostrando come l’effetto del materiale e della combinazione T-RH% sia sempre significativo. Gli effetti di questi fattori sono risultati maggiori anche rispetto a quello del soggetto, sottolineando come, anche non potendo costruire un modello usando il sangue del sospettato, controllare le condizioni ambientali e riprodurle sia necessario per ottenere un modello accurato.
Applicazione di RMANOVA su dati spettroscopici per valutare l’effetto delle condizioni ambientali e del substrato di deposizione sull’invecchiamento di macchie di sangue.
Sara Gariglio;Cristina Malegori;Monica Casale;Marco Vincenti;Paolo Oliveri
2025-01-01
Abstract
Determinare il tempo intercorso tra la deposizione e il rinvenimento di una traccia di sangue è uno strumento potente per il chimico forense nel risolvere casi legali. Questo argomento è stato spesso studiato, ma senza focalizzarsi sulle condizioni ambientali o sul substrato di deposizione del sangue, nonostante possano condizionarne l’invecchiamento. In questo studio, macchie di sangue sono state invecchiate in condizioni di temperatura (T) e umidità (RH%) controllate, impostando due condizioni ambientali (fredda/umida; calda/secca) con alternanza giorno-notte, e ripetendole con o senza una finestra tra la fonte di luce e il campione. Novantasei gocce di sangue da 20µl da due donatori sono state depositate su cotone, tessuto idrofobico, vetro o metallo per seguirne l’invecchiamento per 12 giorni (14 misure – TC) con spettroscopia nel vicino infrarosso (MicroNIR, VIAVI) e Raman (InVia, Renishaw). Per rappresentare l’invecchiamento con un solo segnale per campione, sono stati estratti gli scores con la regressione ai minimi quadrati parziali (PLS). Per ogni condizione (ambientale, illuminazione e materiale) è stato costruito un modello PLS, e gli scores sulle prime tre variabili latenti (LVs) a ogni TC sono stati concatenati. I segnali ottenuti sono stati sottoposti ad analisi multivariata della varianza (RMANOVA (Engel et al., 2020)), dimostrando come l’effetto del materiale e della combinazione T-RH% sia sempre significativo. Gli effetti di questi fattori sono risultati maggiori anche rispetto a quello del soggetto, sottolineando come, anche non potendo costruire un modello usando il sangue del sospettato, controllare le condizioni ambientali e riprodurle sia necessario per ottenere un modello accurato.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.



