Visioni speculative: rappresentare il futuro per affrontare la complessità

In the contemporary context, marked by wicked problems, the necessity to foster approaches of empathy and critical thinking in society appears to emerge as a response to such complexity. This paper explores this phenomenon, focusing particularly on how it manifests within design disciplines, and proposes representation as a key element to trigger an increasingly necessary change. Specifically, attention is directed to the potential of speculative visions –practices of visualizing future scenarios through various forms of representation– proposed as a possible means to stimulate critical and empathetic thinking in design con- texts. By combining imagery and narrative through èkphrasis – understood as a bridge between languages and modes of representation – two complementary uses of speculative visions are examined. The first, inside-out, focuses on visions directed at an audience, using digital media to foster empathy and understanding by translating complex issues. The second, outside-in, involves the use of speculative visions to activate self-reflective processes, such as in the training of designers, encouraging critical reflection on the implications of design practices. Speculative visions thus become tools to promote critical thinking and empathy, both in and through design, for the construction of more inclusive and sustainable futures.

Nel contesto contemporaneo, segnato da wicked problems, sembra emergere, come risposta a tale complessità, la necessità di incrementare nella società approcci di empatia e pensiero critico. Questo paper indaga tale fenomeno, focalizzandosi in particolare su come esso si manifesti nelle discipline di progetto e propone la rappresentazione come elemento chiave per innescare un cambiamento sempre più necessario. In particolare, viene posta l’attenzione sulle potenzialità delle visioni speculative, ossia pratiche di visualizzazione di scenari futuri, attraverso differenti forme di rappresentazione, proposte come possibile mezzo per innescare forme di pensiero critico ed empatico in ambito progettuale. Combinando immagine e narrazione attraverso l’èkphrasis – intesa come ponte tra linguaggi e modalità rappresentative – vengono approfonditi due usi complementari delle visioni speculative. Il primo, inside out, si focalizza su visioni rivolte a un pubblico, attraverso supporti digitali, favorendo empatia e comprensione attraverso la traduzione di questioni complesse. Il secondo, outside in, prevede l’uso di visioni speculative per attivare processi autoriflessivi, come nella formazione dei progettisti, stimolando riflessione critica sulle implicazioni delle pratiche progettuali. Le visioni speculative diventano quindi strumenti per favorire, nel e attraverso il progetto, riflessioni critiche ed empatia, per la costruzione di futuri più inclusivi e sostenibili.