Gli studi relativi alle fonti cartografiche del passato hanno permesso di fare emergere e sviluppare tanto il loro potenziale conoscitivo e applicativo quanto la loro intrinseca natura patrimoniale. Le Digital Humanities, oltre a stimolare una più complessa articolazione del questionnement e fornire aggiornati strumenti di analisi, favoriscono la creazione di sinergie interdisciplinari e suscitano interrogativi di carattere epistemologico e ontologico. Portando il focus sul valore patrimoniale delle fonti cartografiche, così come dei fondi e dei luoghi di conservazione, il contributo riflette sulla metadatazione e costruzione di sistemi atti alla gestione tanto del documento quanto del suo portato informativo e valoriale. Il contributo propone aspetti di una riflessione multidisciplinare in corso nell’ambito del progetto PRIN Fontes, volti a precisare e vagliare un modello concettuale per la metadatazione delle carte. Si tratta di un modello adatto alla costruzione di database semantici capaci di dialogare tra loro trasformandosi da silos chiusi a strutture pienamente integrate nel web. Sulla base dell’analisi dello stato dell’arte relativo alle esperienze avviate a livello nazionale e internazionale da istituzioni archivistiche e bibliotecarie che conservano rilevanti fondi cartografici e di applicativi individuati come efficaci, così come di modelli concettuali archivistici e bibliotecari (IFLA LRM, RiC-CM, RDA), la ricerca sulle fonti geostoriche del medio corso del Po funge da caso di studio per lo sviluppo di un sistema a libero accesso online capace di garantire il reperimento e la fruizione delle risorse a utenti di differente formazione e intenzioni in una logica di rete, per la migliore valorizzazione di un patrimonio cartografico estremamente vario in quanto a produzione e finalità originarie, e luoghi di conservazione attuali.

La carta come patrimonio: epistemologia, ontologia, metadatazione al tempo delle digital humanities

LUCIA MASOTTI;LEONARDO PORCELLONI
2024-01-01

Abstract

Gli studi relativi alle fonti cartografiche del passato hanno permesso di fare emergere e sviluppare tanto il loro potenziale conoscitivo e applicativo quanto la loro intrinseca natura patrimoniale. Le Digital Humanities, oltre a stimolare una più complessa articolazione del questionnement e fornire aggiornati strumenti di analisi, favoriscono la creazione di sinergie interdisciplinari e suscitano interrogativi di carattere epistemologico e ontologico. Portando il focus sul valore patrimoniale delle fonti cartografiche, così come dei fondi e dei luoghi di conservazione, il contributo riflette sulla metadatazione e costruzione di sistemi atti alla gestione tanto del documento quanto del suo portato informativo e valoriale. Il contributo propone aspetti di una riflessione multidisciplinare in corso nell’ambito del progetto PRIN Fontes, volti a precisare e vagliare un modello concettuale per la metadatazione delle carte. Si tratta di un modello adatto alla costruzione di database semantici capaci di dialogare tra loro trasformandosi da silos chiusi a strutture pienamente integrate nel web. Sulla base dell’analisi dello stato dell’arte relativo alle esperienze avviate a livello nazionale e internazionale da istituzioni archivistiche e bibliotecarie che conservano rilevanti fondi cartografici e di applicativi individuati come efficaci, così come di modelli concettuali archivistici e bibliotecari (IFLA LRM, RiC-CM, RDA), la ricerca sulle fonti geostoriche del medio corso del Po funge da caso di studio per lo sviluppo di un sistema a libero accesso online capace di garantire il reperimento e la fruizione delle risorse a utenti di differente formazione e intenzioni in una logica di rete, per la migliore valorizzazione di un patrimonio cartografico estremamente vario in quanto a produzione e finalità originarie, e luoghi di conservazione attuali.
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