Nel contesto del litorale toscano, compreso nell’area geografica della Maremma, viene svolta una ricerca sulle trasformazioni paesaggistiche, mediante l’analisi dell’uso e copertura di suolo, incentrate in particolar modo sulle zone umide; elemento che nel corso della storia ha influito notevolmente sia sulle scelte umane che sull’ambiente circostante. L’obiettivo è quello di ricostruire, mediante una produzione cartografica, gli assetti naturali ed antropici dei secoli addietro fino al XXI secolo, come e quali siano stati i processi di trasformazione. Considerando il periodo etrusco e romano nella zona d’indagine, tuttora ricca di ritrovamenti, quando l’aspetto del litorale era quello di un florido golfo che subì poi la fase di occlusione a causa della ingente portata di sedimenti del fiume Ombrone, sono stati incrociati dei dati archeologici promuovendo una ricerca multidisciplinare. È stata poi presa in considerazione la vasta produzione cartografica e di altre fonti descrittive durante il periodo del Granducato di Toscana, prima con la famiglia dei Medici e poi con i Lorena; quando si avviarono le prime importanti opere di bonifica a fronte della condizione di insalubrità che avvolgeva l’area circostante all’ormai scomparso lago di Prile, causata dell’imperversare della piaga malarica. L’analisi diacronica per la produzione di cartografie digitali, avvenuta attraverso il metodo della fotointerpretazione mediante strumenti GIS e numerose indagini sul campo, ha interessato tre diverse cartografie comprendenti tre secoli distinti, le quali hanno ben descritto gli scenari passati e quelli odierni. Un passaggio fondamentale per il supporto alle politiche di gestione territoriale e valorizzazione delle risorse.
I processi di risanamento e valorizzazione sulla costa toscana, tra cartografia storica e analisi digitale
Leonardo Porcelloni
2017-01-01
Abstract
Nel contesto del litorale toscano, compreso nell’area geografica della Maremma, viene svolta una ricerca sulle trasformazioni paesaggistiche, mediante l’analisi dell’uso e copertura di suolo, incentrate in particolar modo sulle zone umide; elemento che nel corso della storia ha influito notevolmente sia sulle scelte umane che sull’ambiente circostante. L’obiettivo è quello di ricostruire, mediante una produzione cartografica, gli assetti naturali ed antropici dei secoli addietro fino al XXI secolo, come e quali siano stati i processi di trasformazione. Considerando il periodo etrusco e romano nella zona d’indagine, tuttora ricca di ritrovamenti, quando l’aspetto del litorale era quello di un florido golfo che subì poi la fase di occlusione a causa della ingente portata di sedimenti del fiume Ombrone, sono stati incrociati dei dati archeologici promuovendo una ricerca multidisciplinare. È stata poi presa in considerazione la vasta produzione cartografica e di altre fonti descrittive durante il periodo del Granducato di Toscana, prima con la famiglia dei Medici e poi con i Lorena; quando si avviarono le prime importanti opere di bonifica a fronte della condizione di insalubrità che avvolgeva l’area circostante all’ormai scomparso lago di Prile, causata dell’imperversare della piaga malarica. L’analisi diacronica per la produzione di cartografie digitali, avvenuta attraverso il metodo della fotointerpretazione mediante strumenti GIS e numerose indagini sul campo, ha interessato tre diverse cartografie comprendenti tre secoli distinti, le quali hanno ben descritto gli scenari passati e quelli odierni. Un passaggio fondamentale per il supporto alle politiche di gestione territoriale e valorizzazione delle risorse.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.



