Dopo una disamina dello stato delle conoscenze relative agli edifici civili in muratura (domus e torri) sorti nella ricca città di Genova tra la metà dell’XI secolo e la fine del XII secolo, il contributo ripercorre criticamente le ricerche condotte negli ultimi decenni sui temi della caratterizzazione delle tecniche murarie e delle maestranze specializzate presenti a Genova (i magistri antelami di provenienza lombarda) per mostrare come lo studio della cultura materiale di una società del passato (in questo caso la cultura costruttiva e architettonica della società genovese) possa costituire una interessante chiave di lettura per comprendere alcuni aspetti della sua storia, interrogandosi, in particolare, sulle possibili vie attraverso le quali alcuni saperi specializzati, come l’arte della squadratura della pietra, sono stati reintrodotti a Genova dopo la grande cesura dell’alto medioevo. Il contributo, nelle conclusioni, si sofferma quindi sui molteplici indicatori che, nel settore dell’architettura e nell’arte del costruire, documentano gli scambi culturali che nel Medioevo sono intercorsi tra Genova, “regina del Mediterraneo” e il vicino Oriente, ma anche tra il capoluogo e le sue colonie più prossime (di cui si porta il caso di Bonifacio).
Architetture e infrastrutture di una città al centro del Mediterraneo: Genova medioevale tra influssi e ricezioni
BOATO, ANNA
2016-01-01
Abstract
Dopo una disamina dello stato delle conoscenze relative agli edifici civili in muratura (domus e torri) sorti nella ricca città di Genova tra la metà dell’XI secolo e la fine del XII secolo, il contributo ripercorre criticamente le ricerche condotte negli ultimi decenni sui temi della caratterizzazione delle tecniche murarie e delle maestranze specializzate presenti a Genova (i magistri antelami di provenienza lombarda) per mostrare come lo studio della cultura materiale di una società del passato (in questo caso la cultura costruttiva e architettonica della società genovese) possa costituire una interessante chiave di lettura per comprendere alcuni aspetti della sua storia, interrogandosi, in particolare, sulle possibili vie attraverso le quali alcuni saperi specializzati, come l’arte della squadratura della pietra, sono stati reintrodotti a Genova dopo la grande cesura dell’alto medioevo. Il contributo, nelle conclusioni, si sofferma quindi sui molteplici indicatori che, nel settore dell’architettura e nell’arte del costruire, documentano gli scambi culturali che nel Medioevo sono intercorsi tra Genova, “regina del Mediterraneo” e il vicino Oriente, ma anche tra il capoluogo e le sue colonie più prossime (di cui si porta il caso di Bonifacio).| File | Dimensione | Formato | |
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