The present study investigates astronomy and astrology in Luigi Alamanni’s Avarchide, especially in connection to the new cultural climate of the second half of the Sixteenth century. The Florentine writer apparently aims to revisit, from a Christian and providential standpoint, the ineluctability of the Fate of the classical hero, reinterpreting and attempting to legitimise traditional formal invariants relating to a destiny written in the stars and, at the same time, bringing to light certain unresolved issues within the transition from ancient to modern epic, immediately before the arrival on the scene of Tasso

Il contributo indaga l’utilizzo dell’elemento astronomico e astrologico all’interno dell’Avarchide di Luigi Alamanni, in particolare in relazione al mutato clima culturale dopo la metà del XVI secolo. In questo senso, l’obiettivo dello scrittore fiorentino appare quello di rivisitare in chiave cristiana e provvidenziale il tema dell’ineluttabilità del Fato dell’eroe classico, risemantizzando e cercando di rendere lecite le tradizionali invarianti formali legate al destino scritto nei cieli, e al tempo stesso facendo emergere le questioni irrisolte nel passaggio tra l’epos antico e quello moderno, subito prima dell’esperienza tassiana

Cristianizzare l’ananke: il cielo nell’Avarchide di Luigi Alamanni

Giordano Rodda
2022-01-01

Abstract

The present study investigates astronomy and astrology in Luigi Alamanni’s Avarchide, especially in connection to the new cultural climate of the second half of the Sixteenth century. The Florentine writer apparently aims to revisit, from a Christian and providential standpoint, the ineluctability of the Fate of the classical hero, reinterpreting and attempting to legitimise traditional formal invariants relating to a destiny written in the stars and, at the same time, bringing to light certain unresolved issues within the transition from ancient to modern epic, immediately before the arrival on the scene of Tasso
2022
Il contributo indaga l’utilizzo dell’elemento astronomico e astrologico all’interno dell’Avarchide di Luigi Alamanni, in particolare in relazione al mutato clima culturale dopo la metà del XVI secolo. In questo senso, l’obiettivo dello scrittore fiorentino appare quello di rivisitare in chiave cristiana e provvidenziale il tema dell’ineluttabilità del Fato dell’eroe classico, risemantizzando e cercando di rendere lecite le tradizionali invarianti formali legate al destino scritto nei cieli, e al tempo stesso facendo emergere le questioni irrisolte nel passaggio tra l’epos antico e quello moderno, subito prima dell’esperienza tassiana
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