Nel fuoco della controversia sulla liberazione dei contadini servi in Russia, Nikolaj Gavrilovič Černyševskij alla metà del 1861 riaprì, dalle pagine della sua rivista, il «Sovremennik» (Il contemporaneo), la polemica con Aleksandr Ivanovič Herzen. Ne condannava la sfiducia nei confronti dell’Occidente e la speranza da lui riposta nella missione salvifica della Russia. Gli storici collocano questa disputa nell’ambito della discussione sulla realizzazione del socialismo e sulla possibilità che fossero proprio i Russi a imporlo in Europa. Ma se, in questa discussione, si rivolge l’attenzione alla critica di Černyševskij dell’idea, sostenuta da Herzen, che i popoli occidentali, di ceppo latino e germanico, avessero esaurito la loro forza e che il compito di adempiere a quella che prima era stata la loro funzione civilizzatrice spettasse al popolo russo in virtù della freschezza e dell’energia che scaturivano dalla sua matrice barbara e asiatica, il quadro che ne emerge si arricchisce e si complica. Nel saggio l’autore propone di guardare a questa disputa non tanto come a una semplice denuncia dell’influenza dell’ideologia slavofila, quanto come a un drammatico conflitto tra modelli di sviluppo e stili di vita che investì implicitamente la totalità degli assetti sociali dell’impero, nel tentativo di neutralizzare la carica messianica insita nell’idea di una proiezione universale della Russia.

«Studiate la storia». N.G. Černyševskij vs Herzen: il discorso dull'Asia

Marco Natalizi
2023-01-01

Abstract

Nel fuoco della controversia sulla liberazione dei contadini servi in Russia, Nikolaj Gavrilovič Černyševskij alla metà del 1861 riaprì, dalle pagine della sua rivista, il «Sovremennik» (Il contemporaneo), la polemica con Aleksandr Ivanovič Herzen. Ne condannava la sfiducia nei confronti dell’Occidente e la speranza da lui riposta nella missione salvifica della Russia. Gli storici collocano questa disputa nell’ambito della discussione sulla realizzazione del socialismo e sulla possibilità che fossero proprio i Russi a imporlo in Europa. Ma se, in questa discussione, si rivolge l’attenzione alla critica di Černyševskij dell’idea, sostenuta da Herzen, che i popoli occidentali, di ceppo latino e germanico, avessero esaurito la loro forza e che il compito di adempiere a quella che prima era stata la loro funzione civilizzatrice spettasse al popolo russo in virtù della freschezza e dell’energia che scaturivano dalla sua matrice barbara e asiatica, il quadro che ne emerge si arricchisce e si complica. Nel saggio l’autore propone di guardare a questa disputa non tanto come a una semplice denuncia dell’influenza dell’ideologia slavofila, quanto come a un drammatico conflitto tra modelli di sviluppo e stili di vita che investì implicitamente la totalità degli assetti sociali dell’impero, nel tentativo di neutralizzare la carica messianica insita nell’idea di una proiezione universale della Russia.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11567/1161415
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