I legami tra Giuseppe Mazzini e John Stuart Mill sono stati ormai indagati da una letteratura che, sebbene non cospicua, ha acquisito una crescente autorevolezza nella ricostruzione dei rapporti sia personali che intellettuali tra i due. E tuttavia, pure tra i temi già studiati, ancora molto rimane da scavare per offrire un’immagine completa di questo complesso interscambio. La visione del ruolo, pubblico e privato, della donna rappresenta un esempio paradigmatico di ciò. Se è vero che entrambi, e non più il solo Mill, vengono correttamente considerati protagonisti (non meramente in senso intellettuale) del processo di emancipazione femminile, numerose differenze ci possono far apprezzare le rispettive peculiarità – dovute a ben precise impostazioni teoriche. Mazzini, difatti, lo concepiva nell’ambito di una cornice concettuale segnata dalla sua celebre filosofia dei doveri e dalla rivendicazione della democrazia come processo collettivo collegato alla missione dell’indipendenza nazionale. Ciò lo condusse su lidi moderatamente distanti dall’impostazione liberale, seppur rinnovata, di Mill, nonostante le convergenze tra i due sulla centralità delle dimensioni educativa e civica. Questo paper si propone dunque di presentare un’interpretazione originale del confronto, possibile e praticato ma ricco di ulteriori spunti da riscoprire, tra le prospettive “femministe” presenti nel pensiero politico di Mazzini e Mill, identificandone le principali differenze nella dialettica non solo tra diritti delle donne e concezione della democrazia, ma altresì tra diritti delle donne da un lato e diritti del lavoro e riforma dell’istituto famigliare dall’altro – campi, questi ultimi, nei quali le posizioni di Mazzini e Mill divergono anche a causa dell’influenza che Harriet Taylor esercitò sul compagno, e quindi marito, John Stuart.
Libere, indipendenti, patriote. Mazzini, Mill e i diritti delle donne
Giordano, Alberto
2024-01-01
Abstract
I legami tra Giuseppe Mazzini e John Stuart Mill sono stati ormai indagati da una letteratura che, sebbene non cospicua, ha acquisito una crescente autorevolezza nella ricostruzione dei rapporti sia personali che intellettuali tra i due. E tuttavia, pure tra i temi già studiati, ancora molto rimane da scavare per offrire un’immagine completa di questo complesso interscambio. La visione del ruolo, pubblico e privato, della donna rappresenta un esempio paradigmatico di ciò. Se è vero che entrambi, e non più il solo Mill, vengono correttamente considerati protagonisti (non meramente in senso intellettuale) del processo di emancipazione femminile, numerose differenze ci possono far apprezzare le rispettive peculiarità – dovute a ben precise impostazioni teoriche. Mazzini, difatti, lo concepiva nell’ambito di una cornice concettuale segnata dalla sua celebre filosofia dei doveri e dalla rivendicazione della democrazia come processo collettivo collegato alla missione dell’indipendenza nazionale. Ciò lo condusse su lidi moderatamente distanti dall’impostazione liberale, seppur rinnovata, di Mill, nonostante le convergenze tra i due sulla centralità delle dimensioni educativa e civica. Questo paper si propone dunque di presentare un’interpretazione originale del confronto, possibile e praticato ma ricco di ulteriori spunti da riscoprire, tra le prospettive “femministe” presenti nel pensiero politico di Mazzini e Mill, identificandone le principali differenze nella dialettica non solo tra diritti delle donne e concezione della democrazia, ma altresì tra diritti delle donne da un lato e diritti del lavoro e riforma dell’istituto famigliare dall’altro – campi, questi ultimi, nei quali le posizioni di Mazzini e Mill divergono anche a causa dell’influenza che Harriet Taylor esercitò sul compagno, e quindi marito, John Stuart.| File | Dimensione | Formato | |
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