Nella tradizione ormai più che secolare degli studi sulla produzione degli smalti sur ronde-bosse, che ebbe il suo apice con i grands joyaux realizzati intorno al 1400 presso le corti dei Valois, diverse proposte critiche hanno toccato il problema dei nessi con le altre tecniche suntuarie; mentre il tema sino a oggi meno frequentato è quello dei rapporti con la scultura monumentale. La moltiplicazione di sculture raffiguranti i sovrani in ‘teatri di statue’ pubblicamente visibili chiama però in causa i grands joyaux più spettacolari, e sollecita a chiedersi se gli scultori abbiano partecipato alla loro progettazione. Non è però facile ricostruire i rapporti fra oreficeria e scultura monumentale, tanto più che la pratica dello scambio di modelli (‘patrons’) è più chiaramente attestata nella seconda metà del secolo. In questo contributo si esaminano due casi in cui il paragone fra sculture e oreficerie monumentali pare individuare un dialogo fra orafi e scultori, che solleva domande sulle dinamiche di creazione dei grands joyaux, vere ‘forme simboliche’ di un’intera civiltà di corte.

Salti di scala? Riflessioni sui rapporti fra scultura e smalto sur ronde-bosse verso il 1400

Gianluca Ameri
2024-01-01

Abstract

Nella tradizione ormai più che secolare degli studi sulla produzione degli smalti sur ronde-bosse, che ebbe il suo apice con i grands joyaux realizzati intorno al 1400 presso le corti dei Valois, diverse proposte critiche hanno toccato il problema dei nessi con le altre tecniche suntuarie; mentre il tema sino a oggi meno frequentato è quello dei rapporti con la scultura monumentale. La moltiplicazione di sculture raffiguranti i sovrani in ‘teatri di statue’ pubblicamente visibili chiama però in causa i grands joyaux più spettacolari, e sollecita a chiedersi se gli scultori abbiano partecipato alla loro progettazione. Non è però facile ricostruire i rapporti fra oreficeria e scultura monumentale, tanto più che la pratica dello scambio di modelli (‘patrons’) è più chiaramente attestata nella seconda metà del secolo. In questo contributo si esaminano due casi in cui il paragone fra sculture e oreficerie monumentali pare individuare un dialogo fra orafi e scultori, che solleva domande sulle dinamiche di creazione dei grands joyaux, vere ‘forme simboliche’ di un’intera civiltà di corte.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11567/1237455
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