Epistemologia della critica in Alfred Polgar

"Epistemology of critique in Alfred Polgar" · The article focuses on a work by Alfred Polgar – one of the foremost Austrian literary critics of the early 20th century – seemingly dedicated solely to theater: the “Handbuch des Kritikers” from 1938. Without explicit pedagogical intentions, Polgar offers an indirect but profound reflection on human beings and their inner, intellectual and human formation. Polgar does not limit himself to discussing theater but develops a methodology for producing a “critique of the world”. His cultured and ironic language attacks clichés and stereotypes through irreverent considerations on the obvious. In the article, pedagogy operates as a third term of comparison between the other two terms: theater and critique. The Kritiker is who knows how to establish the lines on which to set up a “critique of the critique”: both in the life of the theater and in the theater of life.

L’articolo si sofferma su un’opera di Alfred Polgar – uno dei maggiori critici letterari austriaci del primo Novecento – apparentemente rivolta al solo teatro: lo “Handuch des Kritikers”, del 1938. Pur senza esplicitati intenti pedagogici, Polgar offre un’indiretta ma profonda riflessione sull’essere umano e la sua formazione interiore, intellettuale e umana. Polgar non si limita a discutere di teatro, ma sviluppa una metodologia con cui prodursi in una “critica del mondo”. Il linguaggio cólto e ironico aggredisce i luoghi comuni e gli stereotipi, tramite considerazioni dissacranti sull’ovvietà. Nell’articolo, la pedagogia opera come terzo termine di paragone fra gli altri due termini: il teatro e la critica. Il Kritiker si rivela essere colui che sa stabilire le linee su cui allestire una “critica della critica”: tanto nella vita del teatro quanto nel teatro della vita.