Lanfranco da Milano è considerato uno dei chirurghi più influenti del tardo Medioevo e le sue opere in latino – la Chirurgia parva e la Chirurgia magna – hanno orientato la pratica chirurgica fino al XVI secolo. L’importanza di queste opere è, tra l’altro, dimostrata dal grande numero di traduzioni volgari prodotte dopo la loro stesura. In area altotedesca della Chirurgia parva ci sono note tre traduzioni: 1. La versione significativamente ridotta in Città del Vaticano, Ms. Pal. lat. 1117; 2. La versione pressocché integrale conservata in Kalocsa, Főszékesegyházi Könyvtár, Ms. 376 ed Erlangen, Universitätsbibliothek, Ms B 32; 3. La versione a stampa ad opera di Otto Brunfels (1528). Per quanto riguarda la Chirurgia magna, invece, ci è giunta una sola versione tedesco-superiore trasmessa nei manoscritti di Kalocsa ed Erlangen che è tradizionalmente considerata opera dello stesso traduttore della Chirurgia parva. Nel presente studio la terminologia specialistica utilizzata nelle due opere chirurgiche altotedesche sarà oggetto di analisi contrastiva a partire da un campione significativo di termini appartenenti a campi semantici eminentemente chirurgici, al fine di verificare se, da un punto di vista terminologico, abbia senso pensare a un solo traduttore e, in caso affermativo, se il diverso approccio e pubblico destinatario dei due testi ne abbiano influenzato le scelte terminologiche
La terminologia volgare nelle traduzioni tedesche della Chirurgia parva e della Chirurgia magna di Lanfranco da Milano trasmesse in Kalocsa, Főszékesegyházi Könyvtár, MS 376
Chiara Benati
2024-01-01
Abstract
Lanfranco da Milano è considerato uno dei chirurghi più influenti del tardo Medioevo e le sue opere in latino – la Chirurgia parva e la Chirurgia magna – hanno orientato la pratica chirurgica fino al XVI secolo. L’importanza di queste opere è, tra l’altro, dimostrata dal grande numero di traduzioni volgari prodotte dopo la loro stesura. In area altotedesca della Chirurgia parva ci sono note tre traduzioni: 1. La versione significativamente ridotta in Città del Vaticano, Ms. Pal. lat. 1117; 2. La versione pressocché integrale conservata in Kalocsa, Főszékesegyházi Könyvtár, Ms. 376 ed Erlangen, Universitätsbibliothek, Ms B 32; 3. La versione a stampa ad opera di Otto Brunfels (1528). Per quanto riguarda la Chirurgia magna, invece, ci è giunta una sola versione tedesco-superiore trasmessa nei manoscritti di Kalocsa ed Erlangen che è tradizionalmente considerata opera dello stesso traduttore della Chirurgia parva. Nel presente studio la terminologia specialistica utilizzata nelle due opere chirurgiche altotedesche sarà oggetto di analisi contrastiva a partire da un campione significativo di termini appartenenti a campi semantici eminentemente chirurgici, al fine di verificare se, da un punto di vista terminologico, abbia senso pensare a un solo traduttore e, in caso affermativo, se il diverso approccio e pubblico destinatario dei due testi ne abbiano influenzato le scelte terminologicheI documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.



