Servizi pubblici e qualifiche soggettive: il peculato tra forma e sostanza

With the present judgement, the Supreme Court deals with the issue of classifying a company that provides a public service as public entity for the purposes of integrating the crime of embezzlement under Article 314 of the Penal Code. By adopting the negative solution resulting in the acquittal of the defendants, the decision offers an opportunity to investigate the penal implications of complex and highly controversial phenomena in jurisprudence. Besides private contractors, the contribution particularly focuses on public service concessionaires, in-house companies and public law bodies, testing in each case the strength of the judges' arguments in relationship to the objective-functional criterion, which sometimes appears to be applied inconsistently with its premises.

Con la pronuncia che si annota, la Cassazione torna sul tema della qualificazione di una società che svolge un servizio pubblico quale soggetto pubblico, ai fini dell’integrazione del delitto di peculato ex art. 314 c.p. La sentenza, che sposa la soluzione negativa pervenendo all’assoluzione degli imputati, offre l’occasione per una riflessione sulle implicazioni penalistiche di fenomeni compositi e quantomai controversi nella giurisprudenza. Accanto al problema del privato appaltatore, il contributo si sofferma a considerare il tema delle qualifiche soggettive in rapporto con i concessionari di servizio pubblico, con le società in house e gli organismi di diritto pubblico, testando in ciascuno dei casi la solidità delle argomentazioni spese dai giudici e la congruità delle stesse rispetto al criterio oggettivo-funzionale, ormai prevalente su quello soggettivo, ma talora applicato in maniera non del tutto coerente con le sue premesse.