La ormai conclamata contrarietà rispetto al diritto UE delle norme nazionali che dispongono la proroga ex lege – in maniera automatica e generalizzata – delle concessioni demaniali marittime e fluviali a scopo turistico-ricreativo e il conseguente obbligo, secondo la giurisprudenza del Consiglio di Stato, di provvedere alla relativa (generalizzata) disapplicazione forniscono interessanti spunti di riflessione in ordine alle condizioni e ai limiti in presenza dei quali sia consentito riconoscere a una direttiva non attuata (o, come nella fattispecie, non correttamente trasposta) l’idoneità a produrre effetti diretti, ancorché da ciò discendano implicazioni di segno negativo a carico dei privati attuali concessionari.
Direttiva Bolkestein, concessioni balneari ed effetti diretti i "situazioni triangolari": qualche spunto di riflessione
Chiara Gambino
2024-01-01
Abstract
La ormai conclamata contrarietà rispetto al diritto UE delle norme nazionali che dispongono la proroga ex lege – in maniera automatica e generalizzata – delle concessioni demaniali marittime e fluviali a scopo turistico-ricreativo e il conseguente obbligo, secondo la giurisprudenza del Consiglio di Stato, di provvedere alla relativa (generalizzata) disapplicazione forniscono interessanti spunti di riflessione in ordine alle condizioni e ai limiti in presenza dei quali sia consentito riconoscere a una direttiva non attuata (o, come nella fattispecie, non correttamente trasposta) l’idoneità a produrre effetti diretti, ancorché da ciò discendano implicazioni di segno negativo a carico dei privati attuali concessionari.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.



