The revised Commission’s Best Practices Code (BPC) of 2025 introduced an internal review mechanism that paves the way for closer involvement of environmental stakeholders in State aid control. The article investigates whether this new mechanism may support further integration of environmental policy into State aid policy and ensure EU compliance with international obligations. The scene is set by identifying the relevant procedural framework and case-law on interested parties’ rights and locus standi in seeking the annulment of State aid decisions. Then, after recalling the 1998 Aarhus Convention provisions on access to justice and their implementation within the EU legal order, the analysis focuses on their application to State aid procedure, from ACCC findings in case C128 to the internal review mechanism introduced in the 2025 BPC. Regarding the latter, a critical assessment is provided, also in light of the other policy options. The conclusions highlight the difficult balance between ensuring compliance with the Aarhus Convention, on the one hand, and the speed and legal certainty indispensable for effective aid allocation, on the other hand, discussing a possible consideration of environmental Non-Governmental Organizations (eNGOs) as a sui generis category of interested parties.

Il Codice delle migliori pratiche (BPC) della Commissione rivisto nel 2025 ha introdotto un meccanismo di revisione interna che apre la strada a un maggiore coinvolgimento nel controllo degli aiuti di Stato degli stakeholders ambientali. L'articolo esamina se tale nuovo meccanismo possa favorire l’integrazione della politica ambientale nella politica degli aiuti di Stato e garantire il rispetto da parte dell'UE delle obbligazioni assunte in sede internazionale. Il quadro di riferimento è definito individuando le pertinenti norme procedurali, nonché la giurisprudenza sui diritti delle parti interessate e sulla legittimazione ad agire di quest’ultime per ottenere l'annullamento delle decisioni di compatibilità degli aiuti. Quindi, dopo aver esaminato le disposizioni della Convenzione di Aarhus del 1998 in materia di accesso alla giustizia e la loro attuazione nell'ordinamento giuridico dell'UE, l'analisi si concentra sull’applicazione delle suddette disposizioni alla procedura di controllo sugli aiuti, a partire dalle conclusioni dell'Aarhus Compliance Committee (ACCC) nel procedimento C128 fino al meccanismo di revisione interna introdotto nel 2025 all’interno del BPC. Per quanto riguarda quest'ultimo, viene fornita una valutazione critica, anche alla luce delle altre possibili soluzioni normative. Le conclusioni evidenziano il difficile equilibrio tra il rispetto della Convenzione di Aarhus, da un lato, e la rapidità e la certezza del diritto indispensabili per un'efficace erogazione degli aiuti, dall'altro, e valutano pro e contro derivanti dalla qualificazione delle organizzazioni non governative ambientaliste (eNGO) come categoria sui generis di parti interessate.

Adding the Environmental Perspective to State Aid Control: The Role of Environmental NGOs in light of the New Internal Review Mechanism

Mario Barbano
2025-01-01

Abstract

The revised Commission’s Best Practices Code (BPC) of 2025 introduced an internal review mechanism that paves the way for closer involvement of environmental stakeholders in State aid control. The article investigates whether this new mechanism may support further integration of environmental policy into State aid policy and ensure EU compliance with international obligations. The scene is set by identifying the relevant procedural framework and case-law on interested parties’ rights and locus standi in seeking the annulment of State aid decisions. Then, after recalling the 1998 Aarhus Convention provisions on access to justice and their implementation within the EU legal order, the analysis focuses on their application to State aid procedure, from ACCC findings in case C128 to the internal review mechanism introduced in the 2025 BPC. Regarding the latter, a critical assessment is provided, also in light of the other policy options. The conclusions highlight the difficult balance between ensuring compliance with the Aarhus Convention, on the one hand, and the speed and legal certainty indispensable for effective aid allocation, on the other hand, discussing a possible consideration of environmental Non-Governmental Organizations (eNGOs) as a sui generis category of interested parties.
2025
Il Codice delle migliori pratiche (BPC) della Commissione rivisto nel 2025 ha introdotto un meccanismo di revisione interna che apre la strada a un maggiore coinvolgimento nel controllo degli aiuti di Stato degli stakeholders ambientali. L'articolo esamina se tale nuovo meccanismo possa favorire l’integrazione della politica ambientale nella politica degli aiuti di Stato e garantire il rispetto da parte dell'UE delle obbligazioni assunte in sede internazionale. Il quadro di riferimento è definito individuando le pertinenti norme procedurali, nonché la giurisprudenza sui diritti delle parti interessate e sulla legittimazione ad agire di quest’ultime per ottenere l'annullamento delle decisioni di compatibilità degli aiuti. Quindi, dopo aver esaminato le disposizioni della Convenzione di Aarhus del 1998 in materia di accesso alla giustizia e la loro attuazione nell'ordinamento giuridico dell'UE, l'analisi si concentra sull’applicazione delle suddette disposizioni alla procedura di controllo sugli aiuti, a partire dalle conclusioni dell'Aarhus Compliance Committee (ACCC) nel procedimento C128 fino al meccanismo di revisione interna introdotto nel 2025 all’interno del BPC. Per quanto riguarda quest'ultimo, viene fornita una valutazione critica, anche alla luce delle altre possibili soluzioni normative. Le conclusioni evidenziano il difficile equilibrio tra il rispetto della Convenzione di Aarhus, da un lato, e la rapidità e la certezza del diritto indispensabili per un'efficace erogazione degli aiuti, dall'altro, e valutano pro e contro derivanti dalla qualificazione delle organizzazioni non governative ambientaliste (eNGO) come categoria sui generis di parti interessate.
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